L’attuale pandemia relativa al Covid-19 (conosciuto dai più come “coronavirus”), ha portato sulla bocca di tutti l’espressione “Smart Working”.
Ma cos’è lo Smart Working? In questo articolo, vediamo assieme tutte le caratteristiche e i vantaggi di questa modalità lavorativa, già nell’uso e costume di alcuni paesi esteri, ma fino ad ora sottovalutata nel Bel Paese.
Cos’è lo Smart Working?
Per capire davvero cosa si intende quando si parla di Smart Working (anche detto lavoro agile) può essere utile cercare innanzitutto di capire cosa non è. C’è molta confusione sull’argomento, tanto che si tende a confondere lo Smart Working con altre pratiche e modalità.
Un errore comune, per esempio, è quello di considerare lo Smart Working come telelavoro, benché quest’ultimo differisca notevolmente dal cosiddetto lavoro agile. Infatti, il telelavoro è una forma contrattuale che prevede che una determinata mansione – che spesso non necessita di particolari qualifiche – venga svolta in un luogo esterno all’azienda (da casa, in telecentri, filiali, ecc.).
In ogni caso, restano tutti i dogmi di un lavoro tradizionale, in particolare per ciò che riguarda l’orario da rispettare e il controllo da parte del datore di lavoro (che avviene telematicamente).
Lo Smart Working, invece, è un accordo tra le parti che pone il proprio focus non sul mero presenzialismo del lavoratore, quanto sul raggiungimento di un obiettivo per preciso e prestabilito. Si tratta quindi di un approccio differente, adatto soprattutto a chi svolge mansioni e ruoli di tipo manageriale e a personale altamente qualificato.
Autonomia, flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti, fiducia e tecnologia sono tutti gli ingredienti per un “lavoro intelligente” di successo.
Lo Smart Working in Italia è anche definito dalla normativa vigente. La Legge n.81 del 22 maggio 2017 (anche detta Legge sul Lavoro Agile), infatti, stabilisce gli obblighi e i diritti giuridici dello smart worker, considerato a tutti gli effetti come un dipendente che, anche dal punto di vista economico, gode dello stesso trattamento degli “insiders”.
Quali vantaggi per le aziende?
Lo Smart Working risulta – in maniera quasi scontata – un vantaggio per il dipendente; ma dal punto di vista di un’azienda, la scelta di adottare o meno questa modalità dev’essere valutata attentamente, anche a seconda del contesto nel quale ci si trova.
Ad ogni modo, non possiamo che fare delle menzioni onorevoli: l’Osservatorio dello Smart Working del Politecnico di Milano ha constatato come più del 50% delle grandi aziende che hanno adottato il lavoro agile abbia aumentato la propria produttività del 5-6%.
Tra i vantaggi per le aziende che adottano lo Smart Working possiamo annoverare:
- Responsabilizzazione dei dipendenti;
- Riduzione dell’assenteismo (malattie lievi, ecc.);
- Recupero degli spazi aziendali;
- Eliminazione dei buoni pasto;
- Riduzione dei costi degli spazi fisici;
- Riduzioni dei costi energetici (che diventano a carico del dipendente);
- Riduzione del contagio di malattie sul posto di lavoro;
- Riduzione dei costi assicurativi;
- Maggiore soddisfazione dei dipendenti.
Quest’ultimo punto è forse il più condiviso tra le parti, azienda e dipendente: infatti, è risaputo che un dipendente sereno e soddisfatto è un lavoratore molto più produttivo. Ancora secondo una stima fatta dall’Osservatorio dello Smart Working, la produttività dei lavoratori aumenterebbe per un totale di 13,7 miliardi di euro all’anno su base nazionale italiana.
Un’altra specificazione da fare riguarda il fattore della responsabilità del dipendente: oltre a essere un ottimo banco prova per testare i propri lavoratori, uno Smart Working ciclico mette in comunione mezzi e spazi aziendali, costringendo positivamente le persone ad avere più consapevolezza e rispetto degli strumenti e dei luoghi condivisi.
Quali vantaggi per i dipendenti?
Con lo Smart Working, per il lavoratore cambia tutto. Come detto in precedenza, grazie al lavoro agile il dipendente adotta un approccio lavorativo totalmente differente da quello tradizionale, focalizzandosi su un obiettivo specifico piuttosto che su un monte ore.
Riuscire a gestire l’orario e il luogo di lavoro è il vantaggio principale per il dipendente, quello che gli permette di coniugare un lavoro soddisfacente con la propria vita privata. Famiglia, passioni e interessi personali trovano spazio in quei tempi che prima erano dedicati al traffico o alla coda alla macchinetta del caffè.
Il tempo è una risorsa preziosa, che spesso può fare la differenza sulla qualità della vita di una persona. Fare Smart Working, non vuol dire lavorare meno o semplicemente lavorare da casa. Fare Smart Working vuol dire utilizzare meglio il tempo, evitando tutto quello che, grazie alla tecnologia, non richiede la presenza fisica del lavoratore. Il tempo, una tra le risorse più importanti in ambito lavorativo, è lasciata nelle mani della persona e non più in balia della solita routine.
Smart Working e ambiente
Che c’entra lo Smart Working con l’ambiente? C’entra, eccome. A riprova di ciò, basti pensare che in media un lavoratore percorre 40 chilometri tra andata e ritorno per raggiungere il posto di lavoro.
Se si adottasse lo Smart Working anche per un solo giorno alla settimana, si risparmierebbe in un anno l’emissione di 135 Kg di CO2 (e oltre 40 ore di vita per il dipendente). Meno inquinamento, meno traffico, migliore utilizzo dei trasporti pubblici: tutti vantaggi ottenibili adottando lo Smart Working.
Cosa serve per fare Smart Working (fatto bene)
La chiave per un buon Smart Working è l’organizzazione. Avere un piano su come strutturare il lavoro che non avviene in sede è fondamentale per arrivare all’obiettivo. Ma non è tutto: ci sono anche una serie di fattori tecnici e tecnologici da tenere in considerazione.
È facile violare le norme per la protezione dei dati personali (GDPR) dei nostri clienti senza una rete aziendale strutturata. I dipendenti devono avere la dotazione tecnologica (computer) e la formazione adeguata all’utilizzo di strumenti come Zoom, per citarne uno. Inoltre, per un’azienda è fondamentale avere un cloud in cui condividere le informazioni di pratiche/progetti.
Questi sono solo alcuni esempi di quello di cui necessiti per fare uno Smart Working che porti valore all’operato della tua azienda.
Stiamo vivendo un periodo difficile, che ha costretto moltissime aziende a fare i conti con un approccio digitale al lavoro, per cui spesso ci si è trovati impreparati sotto molteplici punti di vista. Questa pandemia avrà delle ripercussioni a lungo termine su tutto il mondo del lavoro e sul modo in cui anche i clienti si approcciano alla tua azienda.
Come abbiamo visto, lo Smart Working ha dei vantaggi indipendenti dal Covid 19: ottimizzando il tempo, questa modalità può portare notevoli benefici al processo di lavoro che oggi avviene nella tua azienda. Una soluzione che può dare flessibilità anche in momenti di crisi, dai più gravi ai più banali.
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